AURORA BOREALE, SE CI SEI FATTI BELLA!
Uno dei fenomeni naturali più straordinari che la natura possa offrirci!
L’etimologia del nome ci è regalata dal latino ‘aurora borealis’. Aurora significa il sole che saluta l’arrivo del giorno, ed è anche il nome della dea romana dell’alba. Borealis in greco è il vento del nord. Le Aurore Boreali sono state così chiamate dal grande Galileo. L’aurora boreale è da considerarsi piuttosto aurora polare, poiché è visibile sia nell’emisfero nord che in quello sud. All’origine di un’aurora boreale vi è sempre una “perturbazione” del campo magnetico terrestre ad opera di venti solari attorno ai poli terrestri.
Ma al di là dell'aspetto scientifico, fin dall’antichità, le Aurore Boreali si tingono di magia fino ad accompagnare saghe molto pittoresche a seconda dei cieli in cui si esibiscono, poiché associate ad avvenimenti importanti che andavano al di la dei poteri dell’uomo. Portavano buone o cattive notizie, erano magiche, quasi sacre..
Presso gli antichi Vichinghi che veneravano Odino, il più importante tra gli Dei, le aurore boreali riflettevano le luci delle armature delle Valchirie in missione di guerra. Alcuni sostenevano che le Aurore Boreali corrispondessero all’ultimo respiro dei soldati periti in battaglia.
Presso gli antichi Sami, le popolazioni autoctone del nord, si temeva e rispettava l’Aurora Boreale, che secondo la leggenda era portatrice di cattivi presagi: in questo caso le luci dell’Aurora si credeva fossero le anime dei defunti! Per questo era meglio non gesticolare, ne far rumore per evitare di attirare la loro attenzione con il rischio di farsi risucchiare nei cieli. Ancora oggi alcuni Sami preferiscono non uscire all’aperto in presenza di Aurore Boreali…
I Finlandesi invece chiamano l’Aurora Boreale ‘revontulet’. La leggenda dice che è la volpe a creare le Aurore. La velocità di queste volpi artiche che corrono tra neve e cielo accende, attraverso lo sfregamento della coda con il ghiaccio, le scintille che illuminano la notte.
Nella baia di Hudson presso gli Inuits, il cielo è considerato un duomo gigante proteso sulla terra e ricco di buchi: la luce che arriva dall’esterno, quando è buio, attraversa i buchi e diventa Aurora Boreale. Qui l’anima dei defunti può anche seguire le tracce dell’Aurora per permettere ai nuovi arrivati di raggiungere il Paradiso.
In Groenlandia, gli Inuits le chiamano « aqsamiit » ovvero le anime dei defunti che si divertono a giocare con i crani dei trichechi
In Norvegia si diceva invece che nelle Aurore si nascondevano le anime delle zitelle che danzavano in Paradiso salutando i vivi.
Insomma qualunque sia l’interpretazione, benvenuta Aurora!